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La forza del destino, ouverture
Verdi compose l’ouverture de La forza del destino nel 1869, ben 7 anni dopo la prima rappresentazione dell’opera al Mariinskij di San Pietroburgo, con l’intento specifico che potesse presentarsi non solo come preludio all’opera stessa, ma anche come una composizione a sé stante. L’ouverture infatti è da considerarsi vero e proprio “cavallo di battaglia” delle esecuzioni concertistiche.
Concerto per pianoforte e orchestra N. 23 in LA Maggiore, K 488
Scritto da Mozart durante la composizione de Le nozze di Figaro, il Concerto K. 488 ne ripropone la sensualità e l’appassionato impeto vitalistico. Terminato il 2 marzo 1786, il Concerto si preannuncia sin dal primo movimento come uno fra i più preziosi e intimi del genio di Salisburgo, con temi caratterizzati da una profonda intensità espressiva.
Sinfonia N. 5 in Mi Minore, Op. 64
La Quinta sinfonia fu scritta da *Čajkovskij nell’estate del 1888, in un periodo abbastanza sereno della sua vita. Essa riflette in tutto e per tutto lo spirito di Čajkovskij: non esprime infelicità o disperazione, anzi sono presenti tratti di autentica euforia, ma il senso di disfatta dell’apertura non può essere dimenticato. La felicità dunque per Čajkovskij esiste, ma è momentanea, e nel momento in cui la si conosce, se ne scorge anche la precarietà.
I vespri siciliani, ouverture
Verdi scrive I vespri siciliani nel 1854-55, la cui ouverture, spesso eseguita singolarmente nei concerti, è un capolavoro di irruenza e cantabilità, in cui si ritrovano echi delle prime esperienze del Risorgimento italiano. La musica dell’ouverture è prorompente, trascinante, si avverte la luminosità spettacolare della terra siciliana. La partitura si presenta anche in tanti punti delicata, intima. Rappresenta tutti i tratti caratteristici del genio di Verdi.
Concerto per pianoforte e orchestra N. 23 in LA Maggiore, K 488
Scritto da Mozart durante la composizione de Le nozze di Figaro, il Concerto K. 488 ne ripropone la sensualità e l’appassionato impeto vitalistico. Terminato il 2 marzo 1786, il Concerto si preannuncia sin dal primo movimento come uno fra i più preziosi e intimi del genio di Salisburgo, con temi caratterizzati da una profonda intensità espressiva.
Sinfonia N. 7 in LA Maggiore Minore, Op. 92
La Sinfonia n. 7, composta da Beethoven parallelamente all’ottava tra il 1811 e il 1812, ha un linguaggio drammatico, che propone un contrasto tra luce e ombra, tensione e riposo, propri della vita interiore. Pur essendo piuttosto classica nella forma, è caratterizzata da una grande vivacità ritmica. Il ritmo, come elemento primario della composizione, dà vita alle melodie e trasforma i temi ed è usato anche a livello timbrico e armonico.
Reggia di Caserta
13/09 | H: 21:00
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28/08 | H: 19:30 → 21:30
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08/09 | H: 19:30 → 21:30
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13/09 | H: 19:30 → 21:30
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