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Festival

Musica

Sponz Fest

Festival ideato e diretto da Vinicio Capossela

Non bisogna avere timore del vuoto. Il vuoto può anche essere una risorsa, a patto che non si trasformi in degrado e abbandono. Il pieno respinge, il vuoto accoglie, soprattutto le idee. Le aree interne vanno difese a partire dall’immaginario, perché se le perdiamo non abbiamo più rifugio. Questa potenzialità delle aree interne è emersa con forza in conseguenza della pandemia che, se da un lato ha messo in crisi il modello urbano, ha anche aperto nuove possibilità a luoghi in cui la geografia si è sempre imposta sulla Storia.
Vinicio Capossela

Programmato e sostenuto dalla Regione Campania e promosso da Scabec, lo Sponz Fest è prodotto dall’Associazione Sponziamoci, La Cupa e International Music and Arts e ha ottenuto la prestigiosa certificazione ECOEVENTS avallata da Legambiente.

edizioni passate

– 2023 –

Sponz Come Li Pacci

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Come li pacci: è questo il titolo della nuova e speciale edizione dello Sponz Fest 2023, ideato e diretto da Vinicio Capossela, che quest’anno festeggia il decennale dalla sua creazione, e si svolgerà dal 20 al 27 agosto in Alta Irpinia.

Programmato e finanziato dalla Regione Campania (fondi POC 2014-2020) attraverso la Scabec – Società Campana Beni Culturali, lo Sponz Fest è prodotto dall’Associazione Sponziamoci, La Cupa e International Music and Arts (IMARTS), in collaborazione con i comuni di Andretta, Aquilonia, Calitri e Sant’Andrea di Conza.

Anche questa edizione vedrà il prezioso contributo, accanto ai lavoratori e alle maestranze, della comunità che da anni partecipa e sostiene la manifestazione.

Numerosi gli artisti e gli intellettuali che attraverso i concerti, le performance, gli incontri della Libera Università per ripetenti, le danze, i laboratori e tanto altro animeranno e declineranno il tema di quest’anno: Nino Frassica & Los Plaggers Band, Skiantos, Nichi Vendola, Bobo Rondelli, Ermanno Cavazzoni, Daniela Pes, Marco Rovelli, Ray Gelato & The Giants, Banda della Posta, FILOQ, Fan Fath Al, l’Orchestrina di molto agevole, Ulderico Pesce, Fabio Genovesi, Pierpaolo Capovilla, Piero Cipriano, Giovanni Piperno, Makardìa, i Tarantati Rotanti di Antonio Infantino con Agotrance, Los Adoquines De Spartaco, Paolo Speranza, Piero Martin, Mintcho Garrammone, Trio Ristoccia, Violini di Santa Vittoria, Raffaele Tiseo, Alessandro “Asso” Stefana, Peppe Leone, Andrea Tartaglia, Victor Herrero, Flaco Leo Maldonado, A Cun’vrsazion, Tonuccio Corona, Cicc’ Bennett e tanti altri.

Il tradizionale concerto di Vinicio Capossela e ospiti chiuderà il Fest nella serata di sabato 26 agosto a Calitri. Ospiti Margherita Vicario, Paolo Rossi, Sir Oliver Skardy e Daniel Melingo con la partecipazione di Samuele Bersani, oltre a tutto il gruppo di musicisti e amici di quella che si è andata nominando Rolling Sponz Review e al grande ritorno del mago punk burlesque losangelino Christopher Wonder stretto nella sua “pazzo jacket”.

“Come li pacci” è inteso nella duplice accezione di pazzia dissipatrice della Festa, ma anche di affaccio al disagio mentale, tema affrontato soprattutto dallo speciale “Padiglione Irpinia” curato da Mariangela Capossela. Questo luogo mentale più che fisico, così chiamato in omaggio allo psichiatra campano Sergio Piro che introdusse nello spazio ospedaliero un luogo di socializzazione e ricreazione, sarà abitato da incontri e azioni interattive sulla psichiatria e la cura in senso ampio.

Come li pacci: è l’espressione paesana per dire di chi non sta a senno, di chi non trova dimora, di chi esce fuori di sé, di chi si agita di qua e di là, “di chi le sbandate gli fanno la rotta” – racconta il direttore artistico Vinicio Capossela – espressione dell’eccesso, dell’abbondanza, del ricreo, del dionisiaco e dello strabordante, della dissipazione e della Festa.

Come li pacci però è il mondo al contrario in cui viviamo, il mondo della non ragionevolezza in cui si impone la violenza, la guerra, lo sfruttamento e il saccheggio.

Come li pacci è la condizione di subalternità, di internamento, di minorità in cui soggiaciamo al potere.

Come li pacci è la pazzia salvifica che scardina il tempo dell’Utile.

Come li pacci è la follia d’amore.

È la Follia in musica.

È il baccanale. Conclude il direttore artistico. Che trambusto variopinto di dissennati è l’umanità vista dall’alto.

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edizioni passate

– 2022 –

Sponz Coultura

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Il rapporto tra coltura e cultura della terra sarà il tema di Sponz Coultura, la decima edizione del Fest ideato e diretto da Vinicio Capossela, che si svolgerà dal 21 al 27 agosto in Alta Irpinia.

"Per questo 2022 il tema scelto- dice Capossela- è quello del coltivare, nella doppia accezione di cultura e di coltura. Da cui la O che si incontra con la U, come ha declinato graficamente da par suo Jacopo Leone, diventando una specie di pittogramma cornuto che è il simbolo dell’edizione. Ragionare su cultura e coltura è ragionare su di cosa siamo fatti, su cosa mangiamo e su cosa coltiviamo. Sul rapporto con la terra, con le risorse della terra e anche con le nostre. Su cosa consumiamo e su cosa lasciamo. Su cosa coltiviamo e cosa corrompiamo"

L’Italia è infatti un paese di paesi emersi dal mare della coltura della terra. L’ agricoltura intensiva, il consumo del suolo, l’emergenza climatica e lo spopolamento delle aree interne stanno però cambiando profondamente il paesaggio naturale e umano del mondo in cui viviamo. Partendo da queste e altre tematiche affini – lotta allo spreco alimentare, salvaguardia della biodiversità, forestazione e deforestazione – Sponz Coultura propone una riflessione sul nostro stile di vita e sulla sua sostenibilità, lavorando in sinergia con chi il territorio lo vive e lo tutela ogni giorno.

Programmato e finanziato dalla Regione Campania attraverso la Scabec – Società Campana Beni Culturali, lo Sponz Fest è prodotto dall’Associazione Sponziamoci, La Cupa e International Music and Arts (IMARTS), in collaborazione con i comuni di Andretta, Calitri, Sant’Andrea di Conza e per la prima volta in collaborazione con il Forum Giovani di Calitri.

Anche questa edizione vedrà il prezioso contributo, accanto ai lavoratori e alle maestranze, della comunità che da anni partecipa e sostiene la manifestazione.

Tutti gli eventi di Sponz Coultura sono gratuiti, a eccezione del concerto finale di Vinicio Capossela, sabato 27 agosto (biglietti su www.postoriservato.it).

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edizioni passate

– 2021 –

Sponz All'Osso

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Saranno le aree interne, le terre dell’osso, le protagoniste di “Sponz All'Osso - Per un manifesto delle aree interne”, la nona edizione del Fest ideato e diretto da Vinicio Capossela, dal 25 al 29 agosto a Calitri e in Alta Irpinia.

Questa nona edizione è concepita come un campo base, un laboratorio a cielo aperto in cui fare confluire le esperienze e il pensiero.
Il campo è allestito sopra al paese di Calitri, in località Gagliano, di fronte alla pietra su cui poggia il paese di Cairano.
Cinque giorni di concerti, spettacoli, incontri con grandi ospiti nazionali e internazionali. E poi le lezioni della Libera Università per Ripetenti con i suoi corsi per l’ossatura di un manifesto delle aree interne, i laboratori creativi, i tavoli di lavoro per la creazione di un Manifesto delle Aree Interne, gli itinerari nella terra dell’Osso organizzati da campania<artecard per riscoprire meravigliosi borghi, luoghi della cultura e musei dell’Irpinia e tanto altro. Prenota qui il tuo itinerario

Nel pieno rispetto delle norme di prevenzione al contagio a livello nazionale e regionale, gli eventi si svolgeranno in apposite aree progettate per la capienza utile a garantire il corretto distanziamento sociale. L’accesso agli eventi è possibile solo previa prenotazione o prevendita su www.postoriservato.it e con Green Pass.

Programmato e sostenuto dalla Regione Campania e promosso da Scabec, lo Sponz Fest è prodotto dall’Associazione Sponziamoci, La Cupa e International Music and Arts e ha ottenuto la prestigiosa certificazione ECOEVENTS avallata da Legambiente.

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edizioni passate

– 2020 –

Sponz acQuà

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L’Irpinia è il giacimento delle acque che vanno a dissetare il sud. Da lì nasce l’acquedotto del Sele. Ma molte sono le fonti, le acque che disegnano il territorio, le fontane, le pile abbeveratoio di acqua pubblica, luoghi di incontro che restano a segnare le vie abbandonate del territorio come una radiografia di un mondo scomparso. E poi i fiumi. Poniamo l’attenzione sui luoghi toccati dal corso di due fiumi che hanno segnato la storia del territorio: l’Ofanto, l’Aufidus, il fiume che si incorna nei gorghi, impetuoso. Serpente tauriforme, che si insinua a volute, e gonfia e minaccia orrenda alluvione nei campi, come lo canta Orazio in una celebre ode, paragonandolo al dilagare delle truppe di Cesare nella Germania. E il Sele, il fiume che attraversa le terre del terremoto che quest’anno compie 40 anni (non senza avere dissetato tutta la Puglia.)

Il tema dell’ottava edizione del festival è l’acqua: Sponz acQuà!
Parlare di acqua è parlare di ambiente. È parlare di plastica, di cambiamento climatico, di bene pubblico, di dissesto idrogeologico. È parlare di ponti, di guerra e di storia, geografia e scienze.

È giocare con la pozzanghera, è indagare il fantastico, nelle creature mitiche che l’acqua nasconde, dal leviatano al drago. È parlare dell’anima dei fiumi, degli animali da cui prendono l’anima, come l’Aufidus tauriforme, l’Ofanto cantato da Orazio nelle odi, come lo Scamandro che si adira con Achille per l’orrenda strage che gli ha arrossato di sangue umano le acque. Le acque che penetrano il cuore di tenebra dell’interno della terra. Parlare di acqua è parlare di mito e letteratura. È parlare di inconscio collettivo.

Proprio ora che si profetizza la sesta estinzione di massa, mentre l’acqua sale per effetto del discioglimento dei ghiacci, gridare la chiamata per allestire l’arca e mettere in salvo il nostro mondo, uomini bestie, clandestini e poveri cristi. Da sette anni Sponz Fest cerca di essere una piccola zattera di salvataggio nel selvaggio, in una realtà sempre più astringente e claustrofobica, una zattera di fisicità e natura nel mare magnum dell’individualismo collettivo delegato alla rete. Sponzare è allargare la forma e perderla.

Sponz viene dall’espressione paesana sponzare, che significa ammollimento e perdita della rigidità. Si sponza nell’acqua, come il baccalà. E nell’acqua si spurga, ci si purifica e monda. Si nasce a nuova vita. Pertanto questo è un invito a sponzà quà! Qua, nei luoghi del vuoto delle aree interne. Tra le nuvole in viaggio, dove l’ultra locale diventa universale. E il particolare comprende ognuno. Ammollare per purificare, imbevuti di incontro e conoscenza e poi sponzare nel movimento, nella rotazione collettiva che porta alla estasi, all’uscita dal recinto di se stessi. A sponzare, nel compiuto senso etimologico.

Acqua è materia di rabdomanti e sciamani… si cerca con il bastone a due punte, l’energia, l’acqua, i metalli preziosi. Noi siamo rabdomanti morsi dall’inquietudine alla ricerca dell’anima del mondo. Eseguiamo piccoli carotaggi di musica e arte varia per perforare la crosta dura del vivere associato, per perforare il compatto tempo dell’Utile e attingere al giacimento della ri-creazione del mondo. Ci sono amiche le acque, il firmamento, il manto della terra, i paesi e la storia. Il vuoto che amplia l’orizzonte. Sponz non è merce o marchio, è esperienza.

Un contadino dopo che il Patraterno (la grandine) gli aveva distrutto la vigna, disse: Auann tand chi sap bona l’acqua! (quest’anno che buon sapore ha l’acqua)

C’è tutto lo spirito millenario contadino del sapersi adattare ai rovesci dell’esistenza in questa frase, quanto mai attuale, perfetta per definire l’intento di questa esperienza. “È arrivata una grandine che ha distrutto il campo, tutto quello che avevamo coltivato, la grannanata della paura, della chiusura, della disumanizzazione. Una grannanata che sta distruggendo la vigna del buon vivere, allora ci faremo piacere l’acqua, sor’aqua, come è cantata nel cantico delle creature, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Parafrasando Almamegretta, sponza a qua qua , ca llà nun ci po stà!
Vinicio Capossela

Lo Sponz Fest 2020 – Sponz acQuà è un evento programmato e finanziato dalla Regione Campania, promosso da Scabec ed è prodotto dall’associazione Sponziamoci, La Cupa e International Music and Arts (IMARTS).

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