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Dopo il successo dell’ultima edizione della rassegna “L’Ospite illustre” – il progetto di scambi tra le nostre sedi museali e prestigiosi musei italiani e internazionali, attivo dal 2015 – le Gallerie d’Italia di Napoli accolgono, per l’edizione 2025, un autentico capolavoro: la Dama col liocorno di Raffaello Sanzio, in prestito dalla Galleria Borghese di Roma.
La Dama col liocorno fu restituita a Raffaello dallo storico dell’arte Roberto Longhi nel 1927, quando presentava ancora le ridipinture che, coprendo l'unicorno, l’avevano trasformata in una Santa Caterina con la ruota dentata e la palma del martirio. L’opera fu oggetto di lì a poco di un restauro che la liberò dagli interventi successivi.
Le indagini radiografiche compiute sull’opera hanno mostrato che prima dell’unicorno, emblema della castità (o degli eccessi o intemperanze che vengono domati), Raffaello aveva dipinto un cagnolino, simbolo di fedeltà: si tratta dunque plausibilmente di un ritratto eseguito in occasione di un matrimonio. È stato proposto di riconoscervi Maddalena Strozzi prima delle nozze avvenute nel 1504 con Agnolo Doni, committente anche di Michelangelo, ritratto con la moglie da Raffaello stesso nei due quadri oggi agli Uffizi, ma la giovane raffigurata qui ha gli occhi e i capelli di colore diverso, e la sua identità resta per ora ignota.
La Dama col liocorno appare simile come impostazione alla Gioconda, che si ritiene generalmente conosciuta per la prima volta da Raffaello poco dopo il trasferimento a Firenze della fine del 1504.
Diversi elementi portano però a supporre che egli si fosse recato nella città una prima volta nella seconda metà del 1503, entrando subito in contatto diretto con Leonardo che, come indica una testimonianza certa, nell’ottobre di quell’anno aveva già dipinto la testa e forse il busto della Monna Lisa. Raffaello dovette vedere l’opera fin da allora, come mostrano alcuni suoi disegni, più acerbi del ritratto della Galleria Borghese. La Dama col liocorno, collocabile all’apertura del secondo soggiorno fiorentino all’inizio del 1505, sembra invece l’esito di un successivo confronto con la Gioconda, che a quel punto doveva essere giunta a un ulteriore stadio di elaborazione.
La mostra è visitabile con il pass campania>artecard.
Ingresso intero 7€, ridotto 4€, gratuito per convenzionati, scuole, minori di 18 anni e clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo
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