Rocca dei Rettori di Benevento

La Rocca dei Rettori sorge nel punto più elevato del centro storico di Benevento.
I Sanniti furono i primi a utilizzare il luogo come postazione difensiva, di cui restano come testimonianze un muro di contenimento e tracce di terrazzamenti.
Anche i Longobardi lo utilizzarono per scopi militari e costruirono il torrione angolare ancora oggi visibile.

A partire dal 771, sotto il duca Arechi II, appariva già come un vero e proprio palazzo fortificato che venne ampliato con nuovi ambienti attorno all’XI secolo. Dopo una fase di semiabbandono, nel 1321 papa Giovanni XXII da Avignone incaricò Guglielmo di Balaeto del ripristino della fortificazione come palazzo per i rettori.

Il progetto prevedeva un castrum e un palatium recintati da mura e protetti da fossati attraversati da tre ponti levatoi. L’insieme delle nuove strutture era destinato a svolgere una complessa funzione. La rocca vera e propria aveva la finalità di controllare i flussi di traffico in entrata e in uscita, di assicurare protezione al rettore, in caso di sommosse cittadine, e di far affluire in città truppe fedeli al pontefice, anche in caso di chiusura delle porte da parte dei rivoltosi. Il palazzo, invece, circondato da una robusta recinzione e dotato di una torre, era rivolto essenzialmente a contrastare i pericoli esterni.

Alla fine del XVI secolo la rocca si era ampliata con i bracci a sud e sud-est sull’attuale giardino, che custodisce i resti di un antico serbatoio idrico romano, detto castellum aquae. Il palazzo, il cui perimetro era chiuso da un camminamento difensivo, assunse così una pianta a forma di G attorno al cortile interno.
A partire dal 1586 venne trasformata progressivamente in carcere, rimasto attivo fino al 1865.
Dopo il terremoto del 1702, la sua ricostruzione parziale, diretta dall’architetto Carlo Buratti, comportò la sostituzione di molte coperture a volta con solai in legno, per motivi di sicurezza.
Oggi è la sede della provincia di Benevento e ospita la sezione storica del Museo del Sannio che ripercorre la storia della città attraverso documenti ufficiali d’epoca come le pergamene di Falcone Beneventano e la dichiarazione di Talleyrand della presa di possesso di Benevento.