Peppe Iannicelli — 26/11/2021

Via Duomo Strada dei Musei.

Tra Caravaggio e San Gennaro
Reperti millenari ed arte contemporanea

Nel cuore del centro antico di Napoli c’incamminiamo lungo Via Duomo Strada dei Musei. Partendo da piazza Nicola Amore il percorso di Via Duomo è in leggera salita, quasi un pellegrinaggio per coloro che dirigono verso la Cattedrale del Santo Patrono Gennaro. La pendenza della strada però si dimentica ben presto al cospetto di un patrimonio artistico unico al mondo. Ci aspettano, in una sequenza mozzafiato, Caravaggio ed il Tesoro di San Gennaro, Biblioteche secolari e capolavori contemporanei.

In altre città – ricorda Paolo Jorio, Presidente dell’Impresa Sociale “Via Duomo Strada dei Musei”esistono musei e monumenti concentrati in poche centinaia di metri. Questa concentrazione è talvolta frutto anche di scelte urbanistiche contemporanee come a Berlino. Ma la ricchezza del patrimonio storico, artistico culturale che si affaccia ed interseca Via Duomo è davvero straordinaria. È la somma caotica e convulsa della storia di Partenope dalla sua fondazione ai giorni nostri ed ogni pietra è importante e non casuale.

Napoli è una città meravigliosa nella quale si sono avvicendati dominatori spietati e sovrani illuminati da ogni parte del mondo conosciuto. Il risultato è questa straordinaria concentrazione, stratificazione, contaminazione di stili, generi, identità. Un melting pop che lascia incantati turisti e visitatori e la RegioneCampania/Scabec vuole tutelare, valorizzare, promuovere nel migliore dei modi. È questo l’intento dell’impresa sociale “Via Duomo Strada dei Musei” nella quale l’istituzione regionale è affiancata dai direttori dei singoli musei. Via Duomo Strada dei Musei organizza iniziative di marketing condivise, eventi speciali come la Notte dei Musei, visite didattiche.

“Stiamo lavorando – conferma Jorio – a un brand e a un logo comuni, oltre a tariffe unitarie e molto vantaggiose per i visitatori grazie al sistema campania>artecard. L’intento è quello di utilizzare gli attrattori di maggiore richiamo come il Caravaggio del Pio Monte della Misericordia per indurre alla scoperta ed alla visita anche di veri e propri gioielli di storia, arte e cultura al momento meno conosciuti. Pensiamo anche ad una sinergia con il sistema del trasporto pubblico. Ai due estremi di via Duomo (Piazza Nicola Amore lato Corso Garibaldi e Piazza Cavour zona Museo) ci sono importanti snodi del trasporto metropolitano che rendono anche più facilmente accessibili gli otto musei compresi nella nostra impresa sociale.”

Museo Civico Gaetano Filangieri

La prima tappa del nostro itinerario lungo Via Duomo è al Museo Civico Gaetano Filangieri ospitato nella parte residua di Palazzo Como in parte abbattuto ed “arretrato” di circa venti metri per allinearlo al nuovo asse di via Duomo durante i lavori del Risanamento. Un “palazzo mobile”: anche questa è una felice singolarità di Napoli. La collezione è frutto della passione del Principe di Satriano che voleva metter il suo patrimonio artistico a disposizione del popolo per favorirne l’elevazione culturale. Attualmente gli oggetti in esposizione sono circa tremila: maioliche, porcellane, armi ed armature, medaglie, pastori del presepe. La biblioteca conta 30mila volumi. La pinacoteca espone opere di Luca Giordano, Andrea Vaccaro, Mattia Preti, Battistello Caracciolo, José de Ribera.

San Severo al Pendino

Il sottosuolo nasconde le fondamenta greche e romane di un edificio pubblico che ha ospitato funzioni diverse nel corso della sua storia millenaria: un luogo di culto, dal 1818 sede dell’Archivio di Stato. Durante la II Guerra Mondiale diventò rifugio antiaereo per gli abitanti di Forcella e via Duomo. Dopo il terremoto del 1980 è stato finalmente restaurato ed oggi ospita mostre temporanee, spettacoli ed eventi.

Pio Monte della Misericordia

Bisogna abbandonare per qualche metro via Duomo e percorrere via dei Tribunali per raggiungere lo storico Palazzo che ospita il Pio Monte della Misericordia. È un’istituzione caritativa che dal 1602 è al servizio dei poveri e dei deboli. Una carità operosa testimoniata dalle Associazioni che hanno sede nella Casa dell’Istituzione. Lo scalone monumentale è di imponente bellezza, l’Archivio Storico-Biblioteca custodisce la storia della comunità napoletana. Ma l’opera più straordinaria è il quadro di CaravaggioLe Sette Opere di Misericordia” ospitato nella Cappella centrale. Un capolavoro assoluto che “oscura” persino le opere di Luca Giordano, Mattia Preti, Francesco De Mura, che arricchiscono il patrimonio del Pio Monte. Caravaggio, con realismo e umanità, rappresenta le sette manifestazioni della misericordia che sembrano quasi congiungere il cielo e la terra, la miseria e la nobiltà, l’aristocrazia e la plebe come solo una città instabile e magmatica come Napoli può fare. Una potenza espressiva in chiaroscuro che si ritrova anche negli altri due Caravaggio custoditi a Napoli “ Flagellazione di Cristo” a Capodimonte ed “Martirio di S. Orsola" a Palazzo Zevallos.

Il Cartastorie - Archivio Storico del Banco di Napoli CartaStorie

Verba volant, scripta manent. La saggezza antica è particolarmente veritiera quando si tratta di questioni economiche. Con il denaro non si scherza e non si può sbagliare. Bisogna metter tutto nero su bianco per scongiurare brutte sorprese: compravendite, eredità, intese commerciali, contratti con artisti. E questo archivio raccoglie proprio questo tipo di documenti a partire dal 1573. È una preziosa miniera storica e sociale. Attraverso le clausole dei contratti o gli inventari è possibile scoprire tantissimo non solo la vita economica della città, ma anche i modi di vivere, le caratteristiche dei personaggi principali e tante altre curiosità che Cartastorie propone anche in forma di racconti fantastici che sgorgano dalle pagine secolari.

Museo del Tesoro di San Gennaro 

Era il 13 gennaio del 1527, Napoli era minacciata da guerra, peste e carestia. Il popolo convocò San Gennaro sull’altare maggiore del Duomo ed alla presenza del notaio (l’atto è custodito nel Museo del Tesoro) fece voto solenne: qualora San Gennaro avesse scampato la città dai flagelli temuti, i napoletani l’avrebbero ricompensato erigendo la Cappella più bella del mondo. In quale altra città del mondo poteva esser stipulato un simile patto? Il Patrono salvò la città ed il Patrono mantenne la promessa. La Cappella ed il Museo del Tesoro di San Gennaro sono ricchissimi e meravigliosi. Il percorso di visita è abbagliante tra gioielli, statue, dipinti di immenso valore firmati da Luca Giordano, Giacomo Farelli, Aniello Falcone. Splendida la raccolta degli argenti, tra i quali l’imponente San Michele Arcangelo, i più antichi dei quali risalgono al XIV secolo. Ma il pezzo più pregiato è la Mitra, il copricapo episcopale realizzato da Matteo Treglia. Pesa 18 chilogrammi e vi sono incastonate 3694 pietre preziose: 3.328 diamanti a rappresentare la durezza della fede, 168 rubini a rappresentare il sangue del santo, 198 smeraldi a rappresentare la conoscenza.

Complesso Monumentale Girolamini

I due chiostri sono un’oasi di pace e contemplazione nel frenetico andirivieni di una metropoli caotica. I 160mila volumi antichi e moderni della biblioteca sono un compendio del sapere universale, la Chiesa, la Sagrestia e gli Oratori hanno una valenza mistica che induce ad elevare il pensiero. La Quadreria allinea opere di Luca Giordano, Andrea Sabatini, Battistello Caracciolo, Federico Zuccari

Museo Diocesano / Donnaregina vecchia

Il percorso medioevale, con gli affreschi ritrovati di Donnaregina Vecchia, e quello barocco del Museo Diocesano testimoniano l’evoluzione artistica dell’arte religiosa a Napoli. L’Auditorium ospita concerti e spettacoli. Tra i quadri troviamo i capolavori di Luca GiordanoAniello FalconeAndrea VaccaroFrancesco SolimenaMassimo StanzioneCharles MellinMattia PretiPaolo De Matteis. In mostra preziosi oggetti liturgici come la Stauroteca di San Leonzio, croce reliquiario con frammento della Santa Croce in oro filigranato del XII secolo, con gemme e smalti cloisonné. Ricco il programma delle esposizioni temporanee tutte di grande successo come quella dedicata al “Salvator Mundi” di qualche tempo orsono.

Museo Madre

È l’ultima tappa del tragitto museale, il luogo che accoglie e promuove l’arte contemporanea ed i suoi protagonisti. Tanto nelle collezioni permanenti quanto in quelle temporanee. Tra le sedi del complesso museale, nei cortili interni e sulla terrazza con una vista spettacolare su Napoli, si ammirano le opere di Jeff Koons, Luciano Fabro, Mimmo Paladino, Rebecca Horn, Andy Warhol, Anselm Kiefer, Emilio Isgrò, Jan Fabre, Michelangelo Pistoletto, Joseph Kosuth.

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