La Settimana Santa e la Pasqua in Campania rappresentano un viaggio tra fede, tradizione e cultura popolare. Ogni città e borgo custodiscono riti antichi e suggestivi, tramandati di generazione in generazione: processioni solenni, canti struggenti, rappresentazioni sacre e gesti devozionali trasformano le strade in scenari di intensa spiritualità e coinvolgente folklore.
L’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano (IPIC) riconosce e tutela molte di queste celebrazioni, accogliendo ogni anno nuove tradizioni. Il suo scopo è catalogare e valorizzare le pratiche tradizionali connesse alle tradizioni, alle conoscenze, alle pratiche, ai saper fare della comunità campana, evidenziando il profondo legame che essi mantengono con le comunità locali e preservandoli come parte integrante della memoria regionale.
Ecco le celebrazioni più suggestive, con alcune curiosità, da scoprire in Campania nel mese di aprile.
Sull'isola di Procida (NA), il Venerdì Santo prende vita la tradizionale Processione dei Misteri, un corteo carico di fascino e spiritualità. I carri allegorici, noti come "misteri", sono realizzati in cartapesta e materiali di riciclo, frutto del lavoro artigianale dei cittadini. Una curiosità: la statua del Cristo morto, protagonista della processione, è un’opera lignea risalente al 1728.
A Minori (SA), il Venerdì Santo riecheggiano i canti dei Battenti, una tradizione che affonda le radici nei secoli. Centoventi uomini vestiti di bianco percorrono le strade intonando melodie barocche di struggente intensità. L’unico canto accompagnato dalla musica è "Sento l’amaro pianto", eseguito con solennità nella sera del Venerdì Santo.
Nel borgo di Lapio (AV), la Passione di Cristo viene rappresentata attraverso ventidue spettacolari "tavolate" con statue in cartapesta a grandezza naturale, disseminate tra le piazze e le vie del paese. Durante la notte del Venerdì Santo, giovani vestiti da guardie romane vegliano simbolicamente il sepolcro fino all’alba, in un’atmosfera carica di suggestione.
Nel Vallo di Lauro, il rituale dei Biancovestiti coinvolge un gruppo di devoti che canta strofe della Via Crucis, guidati da un tenore. Il loro canto, intenso e malinconico, mescola voci maschili profonde e acuti femminili, dando vita a un lamento ancestrale di straordinaria intensità.
A Sessa Aurunca (CE), il Venerdì Santo è scandito dalla solenne Processione dei Misteri, con sei confraternite che sfilano tra statue, falò e canti sacri. Questo rito, di straordinaria importanza storica, è stato mantenuto persino durante la guerra, quando si svolse sotto la luce dei fari delle truppe alleate.
Nel Sabato Santo di Roccagloriosa (SA), il suono dei "carruzzuni" – strumenti rumorosi del XVI secolo – accompagna tre processioni parallele per le vie del paese. Ancora oggi, questi antichi strumenti sono tramandati di generazione in generazione e azionati con tecniche manuali rimaste immutate nei secoli.
Ad Aiello del Sabato (AV), il giorno di Pasqua è segnato dalla tradizione della "Rosamarina": una frasca decorata con agrumi viene donata ai fedeli, accompagnata da canti tradizionali. Il nome di questo rito deriva dal rosmarino, un tempo utilizzato al posto dell’abete per confezionare il dono.
A Napoli e dintorni, il lunedì dopo Pasqua è il giorno del grande pellegrinaggio al Santuario della Madonna dell’Arco. Migliaia di "fujenti", devoti in cammino, raggiungono il santuario per onorare la Madonna. Secondo la leggenda, l’effigie sacra sanguinò nel 1450 dopo essere stata colpita durante un gioco, dando origine a questa antica devozione.
Nelle suggestive Grotte di Pertosa-Auletta (SA), ogni lunedì in Albis si celebra una Messa davanti al tabernacolo di San Michele Arcangelo. Questo luogo sacro ha una storia di culto che risale a oltre 3.000 anni, dall’Età del Bronzo fino al Medioevo.
A Parete (CE), il Volo degli Angeli è un rito pasquale che incanta e commuove: due bambine, sospese nel vuoto, "volano" fino al sagrato della chiesa per omaggiare la Madonna. Sotto gli abiti, le piccole indossano un’imbracatura, parte di un antico rituale tramandato nei secoli.
A Giugliano (NA), la Pasqua si celebra anche attraverso la tammurriata, una danza popolare che unisce musica e devozione. La festa culmina sulle rive del Lago Patria, tra suoni e danze rituali. Tra gli strumenti musicali tipici, spicca il "siscariello", un flauto artigianale realizzato con canne raccolte in zona.
A Somma Vesuviana (NA), la "Festa della Montagna" è un evento che fonde fede, canti e fuochi rituali in onore della Madonna del Castello. La statua della Vergine ha una storia affascinante: fu ritrovata dopo l’eruzione del Vesuvio nel 1631 e riportata sul monte nel 1650, dove ancora oggi è venerata.
A Pagani (SA), la Festa della Madonna delle Galline è un’esplosione di musica, danze e canti popolari. La leggenda narra che nel XVI secolo un gruppo di galline scavando nel terreno riportò alla luce un’immagine miracolosa della Madonna, dando origine a questa singolare celebrazione.
A Castelvetere sul Calore (AV), il 28 aprile si celebra la Madonna delle Grazie con la processione delle "spunziatrici", bambine che distribuiscono tortani benedetti. Questa tradizione affonda le radici in un antico miracolo legato a una nevicata improvvisa… in piena primavera.
*Le date delle festività potrebbero subire variazioni. Consigliamo di consultare le pagine ufficiali delle Associazioni coinvolte.
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