L’intervento decorativo globale dell’architetto Santiago Calatrava per la Chiesa di San Gennaro nel Real Bosco di Capodimonte completa la grande mostra “Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli”.
«Un’opera d’arte totale (Gesamtkunstwerk) in cui diverse arti (ceramica, tessitura, smaltatura, pittura, ecc.) convergono in un lavoro autonomo che parla dal passato al presente verso il futuro.»
Nuove luci, decori e allestimenti per la Chiesa di San Gennaro nel Real Bosco di Capodimonte, gioiello barocco costruito nel 1745 dall’architetto e scenografo Ferdinando Sanfelice per volere di Carlo di Borbone. Dopo 50 anni la chiesa riapre al pubblico in occasione dell’intervento realizzato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava, a completamento della mostra Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli, un'esposizione curata dal direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger e Robertina Calatrava, moglie dell'artista, e sostenuta dalla Regione Campania grazie ai fondi europei POC, organizzata dalla Scabec, e realizzata in collaborazione con lo Studio Calatrava e lo studio Avino.
Una rilettura che impreziosisce questo spazio, dalle vetrate al soffitto decorato di stelle, alle nicchie con disegni di rose, foglie e uccelli, una nuova illuminazione e nuovi arredi: le preziose sete di San Leucio come paramenti d'altare e vasi in porcellana che l'artista ha prodotto appositamente per la cappella, realizzati durante i laboratori con gli studenti e i maestri artigiani dell'Istituto Caselli-De Sanctis / Real Fabbrica di Capodimonte.
“Quei manufatti storici sono la luce di Napoli e sono riuniti in una moderna installazione all'interno di un ambiente settecentesco. Il vocabolario contemporaneo incorporato in un contesto storico che ne esalta il significato. Le pareti e il soffitto sono stati dipinti con un intenso blu oltremare per evidenziare gli elementi strutturali e ornamentali della cappella e conferirle un maggiore senso di profondità. L'installazione consente la creazione di un concetto globale (Gesamtkunstwerk) in cui diverse arti (ceramica, tessitura, smaltatura, pittura, ecc.) convergono in un'opera autonoma che parla dal passato al presente verso il futuro”.
Santiago Calatrava
Negli stessi luoghi in cui Carlo di Borbone aveva deciso di fondare la sua Fabbrica di Porcellana nel 1743, sono stati realizzati i decori in porcellana: i fiori, le foglie, i rami destinati ad ornare le due nicchie laterali e 400 stelle ad otto punte per il soffitto realizzate in porcellana bianca poi interamente dorata a terzo fuoco.
Il tema della Passione di Cristo, declinato attraverso il simbolo della croce, è stato ripreso nelle due nicchie sugli altari laterali: nella nicchia di destra, il crocifisso è formato da foglie in oro su un fondale interamente coperto da rami d'ulivo mentre, nella nicchia di sinistra, una croce composta da fiori rossi si inserisce entro un fitto reticolo di fiori giallo ocra e rami in biscuit.
Negli stessi luoghi sono stati realizzati anche le tre coppie di vasi poste sull'altare centrale e sugli altari laterali, i portacandele per gli altari, gli angeli e le colombe in porcellana da collocare nella nicchia che ospita il battistero con la fonte battesimale e un uovo in ceramica che dal soffitto scende sospeso verso l’altare maggiore della chiesa.
Le vetrate artistiche di ispirazione sacra: Crocifissione e Deposizione per il tamburo di ingresso, Resurrezione e Ascensione per i due rosoni laterali, sono le vetrate artistiche di ispirazione sacra del maestro vetraio Antonio Perotti, realizzate con l'antica tecnica della cucitura a piombo, su disegni originali di Calatrava.
A completare il decoro, i paramenti in seta realizzati nel borgo casertano di San Leucio dall'azienda di alto artigianato tessile del cavaliere del Lavoro Annamaria Alois, dove ha recuperato antichi telai a mano, macchine artigianali e un ricchissimo archivio di disegni originali di epoca borbonica.
I paramenti, realizzati sui disegni originali di Calatrava, richiamano le rose e le foglie delle nicchie laterali.
L'intero progetto, ogni singolo disegno e manufatto sono stati donati dall'architetto spagnolo al Museo e Real Bosco di Capodimonte e andranno ad arricchire le sue Collezioni.
La chiesa è aperta nei weekend, dal venerdì alla domenica, dalle ore 10.00 alle 16.00. L'accesso alla chiesa e al cellaio è gratuito con biglietto da ritirare in loco.
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