Il cinema made in Campania è protagonista della 67a edizione dei Premi David di Donatello, nel corso di una cerimonia celebrata nuovamente in presenza negli studi di Cinecittà, a Roma.
Le 41 candidature iniziali hanno anticipato il trionfo nel palmarès finale, soprattutto grazie al film di Paolo Sorrentino, È stata la mano di Dio, che si è aggiudicato ben 5 statuette: per il miglior film e regia, per l'attrice non protagonista a Teresa Saponangelo, per la migliore fotografia a Daria D'Antonio, oltre al David giovani per una storia sul dolore e la rinascita di Fabietto, alter ego del cineasta che ha realizzato il film «per dire ai giovani di credere nel futuro, malgrado le difficoltà ce la si può fare».
Napoli si conferma musa ispiratrice, merito il suo fascino e la sua ambivalenza, non solo nella musica (quella Napoli di «mille culture» e di «mille paure» che, nella voce di Pino Daniele, accompagna i titoli di coda del film), ma anche nel cinema. È stata la mano di Dio (al film è dedicata una mostra allestita al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, con gli scatti d’autore di Gianni Fiorito) prosegue il viaggio iniziato alla Mostra di Venezia lo scorso settembre e proseguito negli Stati Uniti nella notte degli Oscar, puntando ora verso il prossimo Festival di Cannes.
I riconoscimenti ottenuti promuovono così gli investimenti della Regione Campania a supporto del cinema, per la valorizzazione dei talenti artistici e dell’enorme patrimonio culturale regionale.
Tornando ai David, Ariaferma di Leonardo Di Costanzo ha visto Silvio Orlando premiato come migliore attore per il suo ruolo di camorrista dietro le sbarre. «Dedico il premio a mia moglie, la persone migliore che abbia mai conosciuto in vita mia» ha detto commosso, ammettendo di non essersi sentito inizialmente all'altezza di interpretare un personaggio così lontano dalle sue corde.
Il premio al migliore attore non protagonista è andato a Eduardo Scarpetta, figlio d'arte («Dedico il premio anche a mio padre, che ho perso a 11 anni») e giovane interprete del film Qui rido io di Mario Martone, che ha ottenuto anche la statuetta per i costumi di Ursula Patzak.
David speciale ad Antonio Capuano, l'ottantaduenne regista di Posillipo autore di piccoli gioielli come Vito e gli altri, Luna rossa e La guerra di Mario. Nicola Piovani premiato come miglior compositore per le musiche de I fratelli De Filippo di Sergio Rubini.
Foto di ANSA
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