La Scuola militare della Nunziatella di Napoli sarà una delle mete preferite del prossimo fine settimane di visite ed eventi speciali organizzati dai Giovani del Fondo Ambiente Italiano. Le Giornate d’Autunno consentiranno di entrare in luoghi poco conosciuti o abitualmente non accessibili al pubblico come appunto la Nunziatella fondata nel 1787 da Ferdinando IV di Borbone per la formazione militare degli ufficiali.
La visita permetterà di condividere la giornata con gli allievi e di ammirare reperti archeologici e cimeli militari, trofei ed affreschi come quelli di Francesco De Mura. Splendida la chiesa firmata da Ferdinando Sanfelice. Commovente la sosta al cospetto del Monumento ai Caduti di Guerra.
La decima edizione delle Giornate d’Autunno si svolge grazie al contributo di migliaia di volontari, al sostegno della Regione Campania-Scabec ed alla collaborazione con la Protezione Civile e l’Esercito Italiano che celebra l’anniversario del Milite Ignoto. Sul sito del FAI l’elenco completo dei siti visitabili e degli eventi in programma. Ai partecipanti si chiede un contributo volontario di almeno per euro per sostenere le attività del Fondo Ambiente impegnato per la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico nazionale e locale.
A poca distanza dalla Nunziatella lungo la salita di Monte di Dio sulla collina di Pizzofalcone apre i suoi battenti il Palazzo Serra di Cassano. Lo scalone monumentale è davvero sorprendente ed introduce agli austeri saloni che hanno ospitato eventi mondani come il Gran Ballo in occasione dell’Olimpiade del 1960 (una mostra ne spiega la storia) e le attività dell’Istituto di Studi Filosofici fondato da Gerardo Marotta. L’antica cisterna evidenzia il collegamento del nobile edificio con gli acquedotti di Napoli Sotterranea ed il sistema dei rifugi antiaerei costruiti durante la II Guerra Mondiale.
Quella del Castello Mediceo di Ottaviano (Napoli) è una bella storia di legalità a lieto fine. La fondazione risale all’epoca longobarda ed il maniero ha subito alterne vicende nel corso dei secoli. Carlo D’Angiò lo mise a ferro e fuoco nel 1304, Benedetto de’ Medici nella seconda metà del Cinquecento decise di riportarlo agli antichi splendori con affreschi del Mozzillo ed incantevoli pavimenti in maiolica. La pagina più buia nel 1980 allorquando l’ultima proprietaria Donna Maria Capace Minutolo lo vendetta a Raffaele Cutolo, boss sanguinario della Nuova Camorra Organizzata. Il Castello Mediceo per un decennio assurse a simbolo della prepotenza criminale, fino a quando – dopo la confisca – entrò nel patrimonio pubblico del Comune di Ottaviano. Oggi ospita la sede dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio che tutela la biodiversità naturalistica del territorio. I visitatori saranno accompagnati dai volontari di Libera l’associazione che coraggiosamente si batte contro le mafie.
Decisamente più amena la storia del Castello Ducale di Marigliano (Napoli). L’antica fortificazione normanna del XII secolo si è trasformata in una bella residenza nobiliare con il fossato diventato un profumato e coloratissimo aranceto. Dal 1935 ospita le Suore figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli che aprono, in via del tutto eccezionale, le porte del loro convento. I visitatori potranno passeggiare all’ombra del portico settecentesco ammirano il vivace laghetto artificiale al centro di un giardino incantato.
Negli anni Cinquanta Villa Lo Studio a Capri era diventata il punto di ritrovo di scrittori ed intellettuali come Pablo Neruda, Simone de Beauvoir, Jean Paul Sartre. Era questo il desiderio di Mabel Norman l’artista americana che edificò la dimora e dei fratelli Cerio: rendere Capri un buen retiro per artisti da tutto il mondo un “Piccolo teatro mondiale del Mediterraneo”.
La villa deve il suo nome così originale proprio allo Studio / Atelier che ne rappresenta il punto centrale e focale.
L’esperienza che attende i visitatori delMUTA - Museo Bottega della Tarsia Lignea a Sorrentoè davvero speciale. Potranno ammirare i capolavori realizzati dai fantastici artigiani sorrentini ed al tempo stesso scoprirne i segreti nel laboratorio bottega. L’intarsio è una tecnica raffinatissima che permette la realizzazione di pregiatissimi pezzi artistici con decori spettacolari: figure geometriche, animali, piante, paesaggi. Il Museo documenta la storia di questa lavorazione a partire dal XIV esponendo ricche collezioni di mobili, oggetti, quadri, stampe e foto.
Allacciate le cinture di sicurezza. Sono pronti al decollo i visitatori che avranno il privilegio di entrare nel campus dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. La struttura è immersa nel verde e gode di un panorama mozzafiato che si estende da Capo Posillipo alle tre isole del Golfo di Napoli. Una serie di edifici avveniristici che ospitano gli aspiranti piloti dell’aeronautica. Il fascino dei cadetti non conosce flessioni anche perché i parametri fisici ed intellettivi per accedere ai corsi restano di altissimo livello. Si potrà anche visitare il simulatore di volo e provare ad immaginare l’ebrezza di superare il muro del suono.
A Caserta apre le porteil Sacrario ai caduti dell’Aeronautica Militarenel giardino della Flora, poco distante dalla Reggia. Al suo interno si venera un’antica immagine della Madonna del Carmelo. Al centro della volta un gigantesco lampadario di cristallo a ventiquattro luci in stile rococò.
Un ballo storico ed un concerto accoglieranno i visitatori della Real Casina di Caccia dei Borbone a Persano in provincia di Salerno. “La veduta di Persano” immortalata nel 1789 da Philipp Hackert dimostra l’amenità di un luogo dove oltre all’attività venatoria si svolgeva l’allevamento di bufale e cavalli dell’omonima razza. I cavalli della Real Razza Persano per la loro forza e mansuetudine erano particolarmente adatti alle attività belliche, oltre che per la caccia. Della Casina, alla cui realizzazione contribuì anche Luigi Vanvitelli, si potranno ammirare lo scalone, il cortile e la cappella.
In provincia di Avellino il FAI attende i visitatori pressol’Abbazia del Goleto a Sant’Angelo dei Lombardi.Un viaggio in novecento anni di storia alla scoperta di un’esperienza monastica davvero singolare: era un’abbadessa a guidare la comunità mista di monaci e monache. Almeno fino al 1515 quando l’Abbazia fu unita a quella di Montervergine. La Chiesa grande è opera di Domenico Antonio Vaccaro. Gli editti napoleonici del 1807 condannarono il luogo ad oltre un secolo e mezzo di rovina ed abbandono fino a quando nel 1973 Padre Lucio Maria De Marino decise di stabilirsi tra i ruderi riaccendendo l’interesse per l’opera che sorge nei presi delle sorgenti dell’Ofanto.
La visita al borgo medievale di San Marco dei Cavoti (BN) permetterà di visitare il Museo dell’Orologio ed il Modern dedicato alla pubblicità. La passeggiata si sviluppa tra due file di case a due piani con portoni in legno sovrastati da archi in pietra. Il profumo che accompagnerà i visitatori sarà quello irresistibile del torrone una specialità del paese i cui segreti di bontà si tramandano di padre in figlio.
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