Un uomo estroso e dalla grande capacità creativa. Capelli lunghi, sguardo magnetico, Ugo Marano passeggiava per le strade della costiera amalfitana, dove aveva vissuto gran parte della sua vita, immaginando il futuro della “Valle delle Rane”.
Quel luogo operoso fin dai tempi degli etruschi, in cui vi avevano insediato le loro officine ceramiche, nasce tra i fiumi Irno e Fuorni, sulle colline salernitane dove Marano era nato nel lontano 1943. A Capriglia, frazione di Pellezzano, in provincia di Salerno, sua casa natale, le rane c’erano davvero, perché albergavano nelle vasche di decantazione che rendevano morbida l’argilla di Rufoli. Ma il degrado e la crisi della produzione del cotto, a partire dagli anni Cinquanta, provocò la chiusura di forni e botteghe e l’oblio di tanta operosità nella valle.
«Le rane torneranno a gracidare» scriveva Ugo Marano nel suo manifesto artistico degli anni Novanta, quando diede vita a un progetto utopico che avrebbe dovuto rilanciare l'intera zona collinare. E nel 1997 nacque il Museo Città Creativa, un laboratorio che diventerà una vera e propria fabbrica di cultura ceramica, «arte regina divenuta cenerentola per piacere a tutti».
Ugo Marano è stato un artista, ceramista, studente dell'Accademia del Disegno presso la Reverenda Fabbrica di San Pietro nella Città del Vaticano e l'Accademia del Mosaico di Ravenna. Un talento visionario. Negli anni Settanta fu invitato a esporre alla Quadriennale di Roma, alla Biennale di Venezia e alla Triennale di Milano, nel 1982 al Centre Pompidou di Parigi. Nel 1991 creò il gruppo dei "Vasai di Cetara" nel borgo di pescatori in cui ha vissuto, a pochi chilometri da una città, Salerno, in cui nel 1996 progettò e realizzò la Fontana Felice. Figura eclettica, artista a tutto tondo, Ugo Marano muore nel 2011, a 68 anni, lasciando alla famiglia un importante patrimonio di opere d'arte, oggi conservato in "Casa Marano" a Capriglia.
Negli ultimi anni, il genio di Ugo Marano è stato omaggiato con diverse mostre. “Esperimenti. Ugo Marano, opere dal Museo Vivo”, allestita nel 2019 nello Spazio Campania di piazza Fontana a Milano, ha raccontato, attraverso 23 opere realizzate tra gli anni ’70 e il 2008, l’esperienza di Museo Vivo e il percorso di Marano tra i maggiori interpreti dell’arte della ceramica e della pittura vascolare.
“Picasso e l’Africa: alle origini della Forma”, ospitata nel 2019 nel Museo Civico della Torre di Cetara, ha svelato il lavoro, in chiave contemporanea, del genius loci Ugo Marano, di cui si è presentata, per la prima volta, una sequenza di dieci grandi disegni, sette ceramiche e quattro grandi vasi.
Nel lavoro della ceramica, Marano ha riletto le forme primordiali delle opere picassiane, recuperando quell’immediatezza e spontaneità, che determinano un nuovo rapporto, tra uomo e natura.
Infine, nel 2020, “La casa dell’angelo. 5 artisti per Ugo Marano”, che ha inteso estendere l’idea rivoluzionaria di Marano proponendo negli spazi dell’antico Eremo dello Spirito Santo – oggi totalmente recuperato e destinato a eventi culturali – cinque progetti site-specific di giovani artisti campani già affermati a livello nazionale e internazionale, invitati a confrontarsi con i pensieri e le opere in mostra di Marano.
“*Ugo immaginò un luogo dedicato all’incontro, nel quale si potessero valorizzare il mestiere dell’arte della ceramica, un museo vivo, attivo e propositivo, indispensabile in un territorio legato storicamente alla lavorazione dell’argilla, con un’alta concentrazione di fornaci e di artigiani, argilla che lui ha usato per così tanti anni. La Valle delle Rane, come Ugo l’aveva denominata per il loro gracidare, è la valle dove è ubicata la fabbrica De Martino, e in questo luogo, a suo parere, negli incavi dove si scava l’argilla, pieni d’acqua per la pioggia, le rane ritroveranno sempre il loro habitat.*"
Stefania Marano
A distanza di 10 anni dalla morte dell'artista, Salerno celebra con una mostra il percorso artistico e creativo di Ugo Marano.
"Lo spazio dell'utopia di Ugo Marano. Il Museo Città Creativa" è Il museo così come lo aveva immaginato Marano: prima di ogni altra cosa un luogo d'incontro, la possibilità di una creazione che si rinnova nel segno e nel sogno di un arte per tutti.
Quest'anno, per celebrare i 10 anni dalla sua scomparsa, la Scabec, in partnership con i comuni di Cetara, Pellezzano e Salerno, organizzerà in suo onore un'importante rassegna culturale “UGO MARANO | EGO SUM LIBER” per rievocare la "Festa delle idee", istituita da Marano durante gli anni della sua attività artistica più fervida. Primo tassello di questo progetto è il sito web dedicato all'artista: uno scrigno della memoria, un luogo virtuale, un viaggio emozionale nella vasta produzione concettuale e materica di Marano.
Dal 26 al 29 agosto 2021 è in programma La festa delle idee.
Il 26 e il 28 agosto, alle ore 21.00, nello spazio antistante il Tempio di Pomona a Salerno è in programma "Utopie": un reading musicale del poeta e attore Giuseppe Boy, con gli ambienti sonori dei musicisti elettronici, Anacleto Vitolo e Luca Buoninfante, ispirati al mondo di Marano in particolare con una raccolta di suoni generati dalle sue opere ceramiche, mentre il 27 e 29 agosto, sempre alle ore 21:00 “Narrazioni”, letto dagli attori Carla Avarista e Marco Villani con le incursioni sonore del Maestro Giosi Cincotti.
Accompagnerà le performances una video proiezione dedicata al mondo immaginifico grafico dell’artista, realizzata per l’occasione da Licio Esposito e Paola Vacca | Cactus film.
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